Appunti di viaggio

A cura di: Michele Mauri
Foto di: Pietro Redaelli

Lungo le “sale” dell’ecomuseo Adda di Leonardo – parte I

Nel 2023 l’Ecomuseo Adda di Leonardo è entrato ufficialmente a far parte degli Ecomusei riconosciuti dalla Regione Lombardia. Il riconoscimento rappresenta un importante traguardo e il coronamento degli sforzi intrapresi a partire dal 2019, anno della rifondazione dell’Ecomuseo.

La genesi di questa geniale intuizione si deve al Comitato Rotariano per il Restauro delle Chiuse dell’Adda, che per primo mise in luce il valore universale dei luoghi e avanzò l’idea di un loro recupero. Con il sostegno regionale, la proposta conseguì l’autorevole riconoscimento dell’Unione Europea che, nel quadro del Programma Terra, la incluse nel progetto Canaux Historiques – Voies d’Eau Vivantes. La stessa Regione mise a disposizione le prime risorse per l’incarico al Politecnico di Milano per l’analisi e la progettazione preliminare. Nel 2001, grazie a un accordo tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Lombardia, venne concesso un finanziamento per la realizzazione del primo nucleo dell’Ecomuseo Adda di Leonardo. Si partì con il restauro conservativo degli edifici siti intorno alla Rocchetta (lo Stallazzo, trasformato in punto d’informazione, ristoro e stazione didattica, e le ex centraline della Conca delle Fontane e della Conca Grande) e la riqualificazione della strada alzaia, che costituisce la via d’accesso e l’arteria lungo la quale si dipanano le “sale”. Quindi si procedette con l’allestimento dell’ecomuseo e un piano per la sua promozione e diffusione. L’inaugurazione avvenne nel maggio 2004 ospitando, tra l’altro, un convegno internazionale sul tema Leonardo e l’acqua con relatori provenienti da Vinci ed Amboise (Francia). Nella fase iniziale l’Ecomuseo si sviluppava dalla diga di Robbiate alla centrale idroelettrica di Cornate d’Adda. Il percorso era stato suddiviso in 14 tappe, che a loro volta si articolano in 47 stazioni. In seguito l’iniziativa è stata ampliata, a settentrione verso Imbersago e a meridione verso Cassano d’Adda, sempre seguendo il medesimo filo conduttore: il genio di Leonardo.

Dopo varie vicissitudini, l’Ecomuseo è stato rilanciato. “Dalla rinascita al riconoscimento” è il titolo del convegno svoltosi lo scorso 12 gennaio presso la Sala degli Specchi della biblioteca comunale “Alessandro Manzoni” di Trezzo sull’Adda, che ha visto la partecipazione di Cristian Bonomi, referente scientifico Ecomuseo Adda di Leonardo, Edo Bricchetti, umanista e architetto, referente per la Rete degli Ecomusei della Lombardia, Bernardino Farchi, ex direttore del Parco Adda Nord, Lisa Pigozzi, ricercatrice presso Università degli Studi di Milano-Bicocca, Tiziana Pirola, coordinatrice Ecomuseo Adda di Leonardo, Ignazio Ravasi, consigliere delegato alla cultura del Parco Adda Nord. Si è trattato di un modo per celebrare il riconoscimento ufficiale da parte di Regione Lombardia e per riproporre all’attenzione del pubblico un’idea che merita sempre più attenzione. L’Ecomuseo Adda di Leonardo non esibisce una collezione, è piuttosto una rassegna delle testimonianze che costituiscono l’anima e l’identità di un luogo e della sua comunità. Offre i segni di una collaborazione secolare fra l’acqua generosa e un popolo industrioso.

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