Appunti di viaggio

A cura di: Michele Mauri
Foto di: Pietro Redaelli

Lungo le “sale” dell’ecomuseo Adda di Leonardo – parte III

Sugli scorci dell’Ottocento, con l’avvento delle strade ferrate, l’Adda fu scavalcata anche da ponti ferroviari. Il primo, lungo la cosiddetta linea Ferdinandea, oggi conosciuta come Milano-Venezia, scavalcò il fiume a Cassano. Ma il più celebre tra i ponti ferroviari è senza dubbio quello di Paderno, una delle opere ingegneristiche più ardite dell’epoca. Costruito nel 1899 dalle Officine Nazionali di Savigliano, su progetto dell’ingegnere svizzero Julius Röthlisberger, il Ponte di San Michele è sostanzialmente identico al Viaduc de Garabit, realizzato quattro anni prima in Alvernia da Gustave Eiffel, l’ideatore della celebre torre parigina. Un arco di ferro proteso da sponda a sponda sorregge la ferrovia e la strada a un’altezza di circa ottanta metri dal letto fluviale, unendo le province di Lecco e di Bergamo. Un’opera ardita e ambiziosa, concepita secondo criteri originali, sia per l’estetica sia per le soluzioni tecniche, dalla quale la vista spazia sul sottostante canyon. Tappa dell’Ecomuseo “Adda di Leonardo”, il ponte è senza dubbio una delle principali testimonianze dell’archeologia industriale in Lombardia. Nel 2021 è stato candidato per essere inserito nella lista Unesco dei Patrimoni dell’Umanità.

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